MIFER®
È un marchio registrato di Punto Parola e sta per METODO INTEGRATO FONAZIONE EMOZIONE RELAZIONE.
Nel disturbo della balbuzie è compromesso, in misura variabile da soggetto a soggetto, il sistema ‘fonazione-emozione-relazione’. Di conseguenza il metodo di lavoro dovrà tenere presenti in ogni fase della terapia tutte e tre le componenti: verbale-emotiva-relazionale.
Il noto studioso e clinico francese François Le Huche afferma: “Molto raramente si può guarire dalla balbuzie solo col rilassamento o solo con la psicoterapia o semplicemente con tecniche di controllo della parola o ancora con la sola pratica di esercizi respiratori…”
Facilitare o correggere?
La via: FACILITARE LA FLUENZA
Tre sono gli aspetti costitutivi della balbuzie, interconnessi tra loro e attenzionati in ogni fase del percorso:
- il parlato disfluente: difficoltà nella coordinazione pneumo-fono-articolatoria e nella coordinazione pensiero-parola;
- la tensione emotiva: il vissuto della balbuzie e le emozioni correlate quali paura, vergogna, rabbia, frustrazione nonché il tono muscolare alterato nelle aree orale, cervicale, diaframmatica;
- l’ansia sociale: il peso attribuito al giudizio e alle aspettative degli altri insieme al senso di inadeguatezza rispetto a situazioni e persone.
Sui tre aspetti si agisce con:
TECNICHE SPECIFICHE
- psicologiche: focus sulle emozioni e sulle tensioni corporee
- logopediche: focus sulle abilità di fluenza
TECNICHE (A)SPECIFICHE
- tecniche espressive: dinamiche di musicoterapia, art therapy, training sulle abilità di comunicazione
- pratiche di ‘attenzione consapevole’ riadattate dal programma B.S.R. (Mindfulness Based Stress Reduction)
NOTA: tipici della balbuzie sono lo stress comunicativo e l’ansia sociale
La scorciatoia: CORREGGERE LA BALBUZIE
Già negli anni 60 il celebre studioso e clinico americano Charles Van Riper affermava che le ‘tecniche correttive’ contro la balbuzie sono di fatto ‘tecniche repressive’. Com’è noto, ciò che viene represso prima o poi torna a rivendicare spazi nella mente, sulla bocca, nel corpo (effetto ‘pentola a pressione’).
Combattere la balbuzie dunque è una battaglia sbagliata in partenza, nei mezzi e nei fini. In breve, una battaglia persa. Infatti nonostante l’enorme investimento di energie e qualche risultato iniziale (apparente), non si raggiungono gli effetti desiderati, in barba a termini come ELIMINARE, SCONFIGGERE, buoni solo per creare illusioni e alimentare aspettative magiche.
Guarigione come processo
Come ci confermano le neuroscienze la balbuzie può essere superata. Numerose e inconfutabili sono le evidenze scientifiche sulla cosiddetta NEUROPLASTICITÀ: capacità che il cervello ha di cambiare continuamente e di modificarsi in risposta all’esperienza.
In una parola: NEUROGENESI ossia formazione di nuove connessioni neuronali orientale specificamente alla buona fluenza grazie ad opportune strategie neuroplastiche. Guarire dunque è possibile raggiungendo passo dopo passo una buona fluenza.
Per buona fluenza si intende un parlato naturale che sia:
- sostenibile a livello personale perché consente alla persona di sentirsi a proprio agio, tonica e insieme rilassata;
- trasferibile nella vita sociale in quanto un parlato ‘artefatto’ impatterebbe negativamente sugli altri.
Lavoro misto: di gruppo e individuale
Se il lavoro di gruppo è un formidabile acceleratore dei processi di cambiamento, il lavoro individuale focalizza le peculiarità di ciascuno.
L’azione integrata dell’uno e dell’altro sono la migliore garanzia per l’efficacia della terapia.
L’importanza e la validità in campo clinico del lavoro di gruppo sono state supportate anche dalle recenti scoperte sui ‘NEURONI SPECCHIO’.
Essere o sembrare fluente? Qui sta il problema.
Se va bene, con le ‘tecniche correttive’ la persona può solo ‘sembrare fluente’ (!?), incappando prima o poi nella balbuzie. Ed è fatale che ciò accada dato che l’ipercontrollo, per sua natura precario, prima o poi viene meno.
NO dunque ad un approccio muscolare alla balbuzie. NO ad ogni forma di accanimento terapeutico. Chiunque balbetti sa per esperienza che quando si è iper-tesi o ipo-tesi, più si cerca di non balbettare e più si balbetta.
Dunque, la persona con balbuzie si trova a dover scegliere tra ESSERE o SEMBRARE FLUENTE.
E siccome ESSERE è senz’altro preferibile a SEMBRARE, noi privilegiamo un lavoro che FACILITI la fluenza piuttosto che un artificio per CORREGGERE la balbuzie.