Io credevo che…

Fai scorrere le slide e scopri le false credenze sul tema della balbuzie

...si potesse balbettare per imitazione o dopo aver sentito una persona balbettare.
INVECE la balbuzie non è contagiosa. Se così fosse tutti coloro che entrano in contatto con una persona che balbetta dovrebbero balbettare. Ma così non è. Inoltre dire a un balbuziente che lui ha imparato a balbettare per imitazione equivale a sminuirlo e a umiliarlo: con tante caratteristiche favorevoli da imitare perché mai avrebbe dovuto scegliere la balbuzie che poi gli sarebbe stata nociva e svantaggiosa?
...uno spavento potesse causare la balbuzie.
INVECE bisogna ammettere che se ciò fosse vero tutti balbetterebbero perché chi è che non ha mai vissuto l’esperienza di uno spavento?
...il nervosismo, l’ansia, l’insicurezza, la timidezza e la bassa autostima fossero la causa della balbuzie.
INVECE i fattori psicologici non causano la balbuzie anche se la possono aggravare. È altrettanto sbagliato pensare che i balbuzienti siano più propensi ad essere nervosi, paurosi, ansiosi, timidi o con bassa autostima. Alcune persone con balbuzie possono presentare ansia, insicurezza, timidezza e/o bassa autostima quando devono parlare, ma queste caratteristiche sono piuttosto la conseguenza di esperienze comunicative frustranti legate alla balbuzie e non la causa della balbuzie.
...con un bambino che balbetta è meglio far finta di niente per evitare che prenda coscienza del suo problema.
INVECE non è così. Non è che parlare ad un bambino prescolare delle sue difficoltà di parola causi per ciò stesso la balbuzie e quindi le comuni esitazioni si trasformino in balbuzie vera e propria. Allo stato attuale degli studi e delle ricerche si sa che non è così. Parlare al bambino del suo problema, naturalmente in maniera appropriata, eviterà che il disturbo si fissi o peggiori. Parlare apertamente col bambino farà sì che lui percepisca il sostegno dei genitori sentenendosi anche incoraggiato a condividere con loro quello che gli succede. La congiura del silenzio riguardo alla balbuzie serve solo a far crescere la distanza tra genitori e figli e a fare della balbuzie un pericoloso tabù.
...di fronte ad un bambino che ha incominciato a balbettare la cosa giusta da fare fosse aspettare che passasse.
INVECE la realtà è più articolata. Effettivamente buona parte dei bambini che cominciano a balbettare manifestano miglioramenti poco tempo dopo i primi episodi di balbuzie. I genitori però non sono in grado di capire se per il figlio ci sarà una remissione spontanea. Si fa dunque necessaria la valutazione di uno specialista in balbuzie per sapere se per quel bambino è maggiore la probabilità di remissione o quella di cronicizzazzione. Un intervento precoce è la via migliore per diminuire l’impatto negativo della balbuzie nella vita del bambino e dei suoi genitori.
...servisse molto dire a una persona con balbuzie di stare calma, di rilassarsi, di prendere un bel respiro profondo.
INVECE queste raccomandazioni rischiano di far apparire il superamento della balbuzie un’impresa facile per non dire banale. Se così fosse non ci sarebbero tante persone con balbuzie conclamata nè ci sarebbe bisogno di un trattamento specialistico. Quando chi balbetta si sente dire: “stai calmo”, “rilassati”, “respira o pensa prima di parlare”, spesso diventa ancora più preoccupato rispetto al suo disturbo, cosa che contribuisce decisamente a peggiorarlo. Molte volte il disagio che accusa l’interlocutore è maggiore di quello che prova chi balbetta ed è il primo che avrebbe bisogno magari di rimanere calmo e rilassato. Gli atteggiamenti utili che l’interlocutore può adottare sono: aspettare che chi balbetta finisca di parlare, non completare la frase o il discorso, tutt’al più agevolare parlando più adagio. Soprattutto rispettare i tempi e i modi di parlare della persona con balbuzie.
...il bambino balbettasse per richiamare l’attenzione dei genitori su di sè.
INVECE la balbuzie non è volontaria e perciò il bambino non balbetta per richiamare l’attenzione su di sè. Altra cosa è il manifestarsi o l’accentuarsi della balbuzie per delle situazioni emotive particolari.
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