Domande e risposte sulla balbuzie
La balbuzie è complessa. Basti pensare che non ci sono due casi di balbuzie uguali, pur presentando entrambi caratteristiche simili. Lo stesso vissuto personale differisce da un individuo all’altro. Alla base della balbuzie non c’è un unico fattore come spesso si vuole far credere. Ci sono fattori come la familiarità, il particolare funzionamento del cervello e dei muscoli coinvolti nel parlare. Insomma, è più corretto parlare di una combinazione di fattori.
Se desideri approfondire l’argomento vai alla pagina la balbuzie.
I miracoli è bene lasciarli ai santi. Prometterli vuol dire prima illudere per poi deludere.
È corretto piuttosto parlare di risultati, sempre possibili. Questi risultati possono mantenersi nel tempo a fronte di un lavoro serio e professionale. Niente dunque soluzioni magiche ma un percorso con le sue tappe verso una buona fluenza.
Il percorso richiede due condizioni: un giusto TEMPO e un giusto LAVORO. Questo è il binomio perfetto per il successo del trattamento.
Puoi dire che hai superato la balbuzie quando, grazie a una buona terapia, la tendenza a balbettare è diventata così debole da risultare persino innocua e tu parli abitualmente con buona fluenza. Anche le disfluenze occasionali e senza alcuna tensione fisica e psichica, non ti impediscono di esprimerti con scioltezza e senza stress.
La chiave dunque è un percorso terapeutico che oltre ad essere un lavoro sulla balbuzie è anche e soprattutto un viaggio alla scoperta di te stesso. Si tratta praticamente di trovare l’equilibrio tra le parole, i pensieri e le emozioni.
L’impegno, la motivazione e spesso il supporto di persone care sono la garanzia di successo nella terapia. Perciò non andare alla ricerca di soluzioni magiche che prima ti illudono e poi ti deludono. Piuttosto prendi in considerazione un percorso terapeutico che abbia solide basi scientifiche e pensa solo a investire su te stesso in vista di un parlato il più naturale possibile e del tuo benessere emotivo e relazionale.
La cosa giusta da fare è consultare un professionista esperto in balbuzie. La balbuzie nei bambini può essere temporanea e legata alla maturazione del linguaggio o può invece diventare un problema persistente.
Alcuni segnali da osservare nel bambino sono lo sforzo nel parlare, il portare la mano alla bocca, il fastidio o addirittura la rabbia per le difficoltà nel parlare. È essenziale intervenire precocemente, fin dall’età prescolare, con l’aiuto di un professionista specializzato in balbuzie. Questo non solo aiuterà il bambino a superare il disturbo, ma ridurrà anche il rischio che la situazione cronicizzi.
In questo caso esperienze negative e complicanze di tipo psicologico potrebbero influenzare lo sviluppo del bambino nella misura in cui vanno a incidere sulla sua autostima e sul suo benessere emotivo.
Aspettare dunque che “col tempo passi”, è un rischio ed è una posizione che oggi non trova riscontro né nella ricerca né nella pratica clinica. L’intervento precoce fa la differenza nella crescita del tuo bambino. Se hai dubbi o hai bisogno di aiuto rivolgiti a uno specialista in balbuzie per un’attenta valutazione che consenta di stabilire correttamente una di queste tre opzioni:
- non intervenire
- attendere e monitorare la situazione
- intervenire.
La balbuzie di solito si manifesta tra i 13 e i 66 mesi di età, con una media di 33 mesi. In parole semplici, comincia quando i bambini stanno imparando a parlare, ed è come se cervello, lingua e altre parti del corpo stessero facendo ‘allenamento’.
Quando il bambino inizia a balbettare, può ripetere alcune sillabe o parole oppure fare piccole pause o ancora sembrare teso mentre parla. A volte, ci sono manifestazioni che potrebbero sembrare tic ma non lo sono. La balbuzie può iniziare gradualmente, ma a volte può iniziare in modo improvviso.
Ecco un altro dato interessante: la balbuzie è più comune nei maschi, con una proporzione di 4 a 1 rispetto alle femmine. Inoltre sono presenti anche fattori genetici. Nel 75% dei casi, c’è un parente che ha avuto o ha la balbuzie.
Ora, la buona notizia è che nella maggior parte dei casi la balbuzie scompare da sola (è chiamata balbuzie fisiologica) mentre in altri casi perdura nel corso del tempo cronicizzando in balbuzie conclamata. Quindi, se tuo figlio sta iniziando a balbettare, non preoccuparti troppo. Piuttosto che preoccuparsi della situazione è più utile occuparsene richiedendo la consulenza di uno specialista.
Balbuzie e i suoi alti e bassi. Siamo in presenza di un disturbo dall’andamento altalenante che suscita perplessità nello stesso specialista e non solo nell’uomo comune. La balbuzie dunque è estremamente variabile:
- cambia da un momento all’altro nell’arco della stessa giornata
- cambia nel corso degli anni
- cambia a seconda del contesto, della situazione comunicativa
- cambia a seconda dell’interlocutore.
Balbuzie in età prescolare: succede quando i bambini piccoli iniziano a balbettare e gli specialisti notano che c’è qualcosa di ‘bizzarro’ nel loro comportamento linguistico. Gli esperti possono dare un aiuto importante ai genitori spiegando cosa sta succedendo e come possono sostenere efficacemente il loro bambino.
Balbuzie conclamata nei bambini in età scolare, negli adolescenti e negli adulti. Via via che si cresce, cambia la consapevolezza della propria balbuzie e questo fa sorgere una serie di problemi, soprattutto nella vita di relazione. Per quanto si cerchi di nasconderla, la balbuzie spesso è piuttosto evidente a causa di ripetizioni e blocchi. Questa situazione può influire sull’autostima e sul modo di sentire e di percepire sé stessi.
Balbuzie e relax: molti riferiscono che parlano meglio se non addirittura bene in determinate stagioni o durante le vacanze. Verrebbe da dire che abbiamo a che fare con una sorta di ‘balbuzie stagionale’. Ma questo non vale sempre e per tutti. Alcuni infatti balbettano di più quando sono ‘troppo rilassati’. Il mondo, si sa, è vario. Il mondo della balbuzie lo è ancora di più.
Balbuzie e stanchezza: per sua natura la balbuzie è un fenomeno estremamente variabile. Cambia negli anni, nell’arco della giornata. La sera per esempio, si è più stanchi e magari si può balbettare di più. Lo stesso vale dopo una notte in cui non si è riposato bene per cui durante il giorno successivo molto probabilmente si avranno maggiori difficoltà nel parlare.
L’impatto della balbuzie in età adolescenziale è tale da condizionare il rapporto con gli altri: le amicizie, l’amore. Qualcuno arriva ad abbandonare gli studi o a fare scelte di studio e di lavoro dettate non dai propri sogni ma dalle proprie paure: la paura del confronto, il timore di non farcela, ecc. In età adulta la vita sociale e lavorativa in generale possono risentire dei condizionamenti della balbuzie. Il rischio è quello di chiudersi in sé stessi e di fare rinunce importanti a causa della balbuzie.
Ciò che più conta per te o per tuo figlio adesso è questo: affrontare la balbuzie per superarla.
Innanzitutto non prenderla sottogamba. Il fai da te è rischioso perché ci si appella solitamente a trucchetti, mascheramenti che comportano un tipo di controllo che esaspera lo stato di tensione e l’ansia da prestazione. È estremamente importante che le persone che si propongono di aiutarti siano esperti nel trattamento della balbuzie. Quindi, solo professionisti specializzati (psicologi e logopedisti) con un’esperienza consolidata in questo campo.
Quando affronti la balbuzie, c’è un solo percorso di terapia che funziona. Questo percorso combina due aspetti:
- lavoro individuale: tu lavori con un esperto per affrontare i tuoi problemi personali legati alla balbuzie. Il focus è su di te e sulle tue specifiche esigenze.
- lavoro di gruppo: sessioni in cui il confronto con altre persone consente di ri-conoscersi e di conoscersi, grazie anche alla condivisione delle diverse esperienze di vita. Se il trattamento riguarda un bambino con balbuzie, è importante il coinvolgimento dei genitori tramite un parent training volto a far acquisire sia conoscenze basate sulla scienza che determinate competenze utili per affiancare il bambino nella quotidianità.